About

ITALIANO – Sono nato nel 1950 e ho sempre vissuto in un piccolo paese del nord Italia, nella zona dei laghi prealpini.

La fotografia è sempre stata una mia passione, ma è solo negli ultimi quindici anni che ho ripreso a fotografare con assiduità e impegno e ho ritrovato nella fotografia digitale le stesse stimolanti sensazioni di tanti anni fa quando, nei miei primi esperimenti giovanili, vedevo apparire le immagini in bianco e nero nelle vaschette di sviluppo in camera oscura.

Mi sono dedicato soprattutto alla fotografia paesaggistica, perché amo la natura, la solitudine dei luoghi, la magia e il mistero della luce all’alba ed al tramonto ed il profumo dell’aria nelle “golden hours”, nelle diverse stagioni, con neve, nebbia, gelo e tante altre condizioni.

Negli ultimi anni la mia vita è stata costellata di viaggi in giro per l’Italia ed all’estero. Alcuni di questi viaggi sono stati con la mia famiglia, altri con amici fotografi altri ancora da solo. In ognuno di questi viaggi ho cercato di prestare costante attenzione all’interpretazione di ciò che vedevo attraverso l’obiettivo della mia macchina fotografica con la speranza di riuscire a trasmettere le mie emozioni a chi avesse la voglia e la pazienza di osservare le mie fotografie.

La fotografia digitale è stata la molla che mi ha spinto a ricominciare a scattare con continuità e passione. D’altro canto, la proliferazione di immagini nella nostra cultura, l’uso compulsivo degli smartphone per collezionare e condividere fotografie, l’avvento dell’intelligenza artificiale che ricrea paesaggi mozzafiato dal nulla con una semplice frase e la ricerca ossessiva delle “locations” per la fotografia paesaggistica che sono spesso tutte uguali, mi hanno portato ad alcune riflessioni. Quale originalità e contributo personale posso ancora esprimere nella fotografia paesaggistica oggi? Come si inseriscono i miei paesaggi tra le migliaia di fotografie che inondano il web ogni giorno? Ho ancora voglia di cercare condizioni meteorologiche estreme, che sono le migliori per i paesaggisti, con lunghe camminate? Le risposte non sono state incoraggianti e ho sentito il bisogno di virare verso qualcosa di diverso.

I pittori, per differenziarsi dal realismo vincente della fotografia, hanno trovato nuove forme di espressione (impressionismo, astrattismo, ecc.). Allo stesso modo, è nata in me l’esigenza di scomporre la realtà e provare a trasmettere emozioni con tecniche fotografiche diverse. Per molti anni ho cercato nitidezza e l’estrema definizione nei miei paesaggi, fino a essere prigioniero di regole fisse. Nelle tecniche ICM (Intentional Camera Movement) ho ritrovato la mia libertà fotografica: ci sono solo la mia macchina fotografica, il soggetto e infinite possibilità interpretative della scena. La ricerca di luoghi “speciali” è stata sostituita dall’interpretazione personale di luoghi anche ordinari con fotografie dalle forti connotazioni pittoriche, astratte e oniriche.  C’è poco di innovativo in questa visione, ma nel percorrere questa strada mi sento più libero e realizzato.

Questo sito è dedicato alla mia famiglia che sopporta con tanta pazienza le mie “assenze”.

fiorenzo.carozzi@gmail.com

ENGLISH – I was born in 1950 and have always lived in a small village in northern Italy in the area of the pre-alpine lakes.

Photography has always been a passion for me, but it is only in the last fifteen years that I have taken up photography again with assiduity and commitment, and I have found the same stimulating sensations in  digital photography, as I did many years ago when, in my first youthful experiments, I saw the black&white images appearing in the developing trays in the darkroom.

Above all, I have dedicated myself to landscape photography, because I love nature, the solitude of places, the magic and mystery of the light at dawn and dusk, and the scent of the air in the golden hours, in different seasons, with snow, fog, frost and so many other conditions.

In the last years my life has been full of journeys around Italy and abroad. Some of these journeys were with my family, some others with friend photographers or alone. In each of these journeys, I tried to pay constant attention and focus on the interpretation of what I saw through the lens of my camera with the hope of being able to convey my emotions to those who had the desire and patience to observe my photographs.

The digital photography was the boost that drove me to start taking pictures again with continuity and  passion. On the other hand, the proliferation of images in our culture, the compulsive use of smart phones for collecting and sharing photographs, the advent of AI that recreates breathtaking landscapes out of thin air with a simple prompt and the obsessive search for ‘locations’ for landscape photography that are often all the same, have led me to some reflections.

What originality and personal contribution can I still express in landscape photography today? How do my landscapes fit in among the thousands of photographs that flood the web every day? I still feel like seeking extreme weather conditions, which are best for landscapers, with long walks? The answers were not encouraging and I felt the need to veer towards something different.

Painters, in order to differentiate themselves from the winning realism of photography, found new forms of expression (impressionism, abstractionism, etc.). In the same way, the need arose for me to break down reality and try to convey emotions with different photographic techniques.

For many years, I sought sharpness and clearness in my landscapes, to the point of being a prisoner of fixed rules. In the ICM (Intentional Camera Movement) techniques I found my photographic freedom again: there is only my camera, the subject and infinite interpretative possibilities of the scene. The search for ‘special’ locations was replaced by the personal interpretation of even ordinary places with photographs with strong pictorial, abstract and dreamlike connotations.

There is little innovative in this vision, but in the going this route I feel freer and more fulfilled.

This website is dedicated to my family that so patiently endures my “absence”.

fiorenzo.carozzi@gmail.com